Ciwara is an integration project in Palermo that combines African cuisine, labor inclusion and solidarity. Find out how food can create community.

Ciwara, ristorante sociale a Palermo: il lavoro come strumento di dignità

Nel cuore di Palermo, c’è un ristorante sociale africano che fonde cucina senegalese, accoglienza e formazione. Questo luogo si chiama Ciwara: più che un ristorante, è un progetto sociale che mette al centro le persone, le loro storie, e il loro diritto a una vita degna.

“Volevamo creare un posto dove chi arriva non deve più sentirsi escluso. Dove sbagliare non è un fallimento, ma un passaggio.”
Doudou

Ciwara: un’idea sociale nata per costruire ponti a Palermo

Ciwara nasce dal sogno di Doudou Diouf, musicista, ballerino, cantante, cuoco, ma soprattutto capofamiglia senegalese. E’ arrivato in Italia con un progetto chiaro, con le sue radici ben piantate nella Storia, nella cultura e nelle tradizioni del Sahel occidentale, ha iniziato a far crescere e alimentare i suoi pensieri, i suoi sogni ed i suoi desideri, che lo hanno portato ad immaginare un luogo nel quale poter esprimere il suo Amore per l’Africa e la sua terra. Un luogo dove incontrare le persone e poter raccontare, attraverso il cibo, la musica e l’arte in generale, la Storia del Sahel occidentale, attraverso la voce di un africano, nato, cresciuto e vissuto lì.

La sua grande forza risiede nella fermezza delle sue visioni, nella sua capacità di coinvolgimento e nella sua esperienza di capo famiglia. Parola oramai in disuso nel linguaggio occidentale e, addirittura, mal vista, in casa Diouf riveste un ruolo molto importante.

Chi conosce Doudou, il “grand” come viene chiamato da chi gli sta intorno e anche dai tanti clienti di Ciwara, sa bene che questa guida, questo supporto e questa capacità di tenere le redini senza costringere ma accompagnando, fa sì che Ciwara sia al suo settimo anno di vita.

Per realizzare questo sogno Doudou ha cercato supporto, questo lo ha trovato in Carlotta che ha creduto in lui tanto da permettergli di mettere in pratica quanto desiderato.

Sicuro che questa fiducia non sarebbe stata tradita e che avrebbe restituito quanto avuto in prestito, Doudou si è impegnato a lavorare assiduamente e ininterrottamente, per fare fronte al suo impegno; oggi si può dire soddisfatto di quanto realizzato sinora.

La strada da fare è ancora lunga, gestire Ciwara richiede grande impegno e forza di volontà e Doudou non dimentica che la sua forza risiede anche nell’impegno e nel sacrificio del suo staff di lavoro.

Nel team di Ciwara lavorano persone con percorsi migratori, giovani in cerca di un’opportunità, e che hanno scelto di mettere le proprie competenze al servizio di qualcosa di più grande. Il ristorante diventa così uno spazio di formazione e crescita continua, in cui l’errore non è punito, ma valorizzato come tappa necessaria.

Lavoro come diritto e come pratica collettiva

Ogni piatto servito da Ciwara è frutto di un processo condiviso: dalla scelta degli ingredienti alla preparazione, dall’accoglienza in sala alla gestione delle difficoltà quotidiane. Tutto viene vissuto come un’esperienza formativa. Nessuno è lasciato solo.

“Qui nessuno lavora per qualcun altro. Lavoriamo insieme, per costruire un futuro comune.”
Doudou

La parola chiave è dignità. Per chi lavora, per chi viene accolto, per chi attraversa lo spazio. Anche chi siede a tavola viene coinvolto, spesso senza accorgersene, in una narrazione più ampia fatta di rispetto, relazioni, scambi.

Oltre il ristorante: un modello da raccontare

Ciwara è anche laboratorio, formazione, musica, cultura. Ma tutto parte da una visione: cambiare il modo in cui si pensa all’accoglienza, mettendo il lavoro al centro come atto politico e sociale.

“Quando hai rispetto e responsabilità, non ti serve controllo. Hai già tutto.”
Doudou

Il progetto cresce, si trasforma, ispira. E mostra che un ristorante può essere molto più di un luogo dove si mangia bene. Può essere un luogo che lascia il segno.

Vieni a trovarci da Ciwara, ristorante africano e progetto sociale nel cuore di Palermo. Oppure condividi questa storia con chi crede che il cibo possa unire le persone e cambiare il mondo.